Lo stornello classico (anche detto ritornello), intendendo con questa tipologia un componimento di soli tre versi: il primo quinario e gli altri due endecasillabi, dove il quinario è in rima col terzo verso, ed il secondo è rispetto agli altri due in consonanza e semiassonanza (uguali solo tutte le consonanti rimiche e la vocale finale), per esempio:
Fior de granato,
er prato è verde, l’arbero fiorito,
eppuro in cima ar colle ha nevigato.
(Giggi Zanazzo, Rugantino a Milano, V, vv. 43-45)
Fior de bambace,
in cèlo c’è ’na stella ch’ariluce:
sarà l’amore mio che vò fà pace.
(Id., A Margherita di Savoia, II, vv. 1-3)
Amore, amore!
Re de ’sto monno e de quell’antro pure,
perché de tutti tienghi in mano er còre…
(Id., Per le nozze Alberto Bonacci – Amelia Giaquinto, vv. 1-3)
Si ricorda inoltre che la forma classica dello stornello presenta nel primo verso quinario una breve invocazione, generalmente a un fiore, reale o immaginario.
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06 novembre 2013
Claudio Porena