Mentre Luca, il gestore ed il creatore
del bed&breakfast, è ancora che lavora
ad allestirlo un paio d’ore prima
del vernissage, Leone ed io arriviamo
e chiediamo di fare i ficcanasi
nei “Nasoni di Roma”, coi barattoli
di pomodori, a mo’ di colosseo,
coi quadri dei nasoni (forse troppi),
coi Granelli di Roma e il Pallonaro
(i libri del poeta e amico Leo),
con l’occhio mezzo chiuso e mezzo aperto
per non vedere o per vedere appena
ciò che il gusto di Luca, il committente,
il mecenate, ha reso una realtà:
le foto di Gabriele e di Daniele,
le poesie romanesche di Leone,
le romanesche mie, quelle di Ivan
in italiano, il canto e la chitarra
di Davide Finesi, la magia
della nostra città, l’essere invasi
dagli amici venuti a dar calore,
la camera dei libri, del timone,
dei monti, delle tiare, delle anfore,
l’area comune a tutto il sodalizio,
alla poesia e alla fotografia,
e tutto il suo design, l’arredamento,
la sua perfetta grafica, il frangente,
l’intera situazione che ci ha fatto
cader nello sconcerto, nella gioia,
nell’incredulità… Certo se Tizio
vi porta l’inglesina, sarà un sogno,
finché non leggerà sulla testata
del letto i quattro versi di Porena
e allora sarà un incubo? Chissà!?
Queste parole in rima oggi narrano
una storia rarissima oggigiorno.
Basta guardarsi intorno: i sogni zoppicano,
stentano a farsi strada e ci si annoia
con la poesia che ha il tanfo sotto il naso,
ed io me ne vergogno! Ma contento
stavolta esclamo: “Evviva la brigata!”
I “Nasoni di Roma”, bed&breakfast,
Via Sciacca 26… Quando per caso
passate per di qui, ficcate il naso!
30 marzo 2014
Claudio Porena