Lucio Quinzio nacque prima della fondazione della Repubblica e probabilmente venne chiamato Cincinnato per la sua capigliatura, infatti l’appellativo significa letteralmente “riccioluto”.
La prima elezione ai massimi livelli politici fu come “Consul Suffectus” (supplente), in sostituzione del console Publio Valerio Publicola. Fu due volte console e due volte dittatore.
La leggenda narra che a quel tempo i consoli in carica non riuscivano a fronteggiare la guerra contro gli Equi, e fu per questo motivo che Cincinnato fu eletto dittatore con pieni poteri. In un famoso aneddoto, si racconta che dei senatori si recarono da Cincinnato, e lo trovarono intento a lavorare la terra. Lo pregarono quindi di indossare la toga per ascoltare quanto avevano da dire, ovvero la loro preghiera di tornare a Roma. Cincinnato, detersosi il sudore, e indossata la toga, accettò l’incarico. Il giorno seguente prese dunque in mano la direzione delle operazioni, radunando in poche ore l’esercito e conducendolo con marcia forzata al soccorso dei concittadini assediati nel loro stesso accampamento. Nottetempo iniziò una furiosa battaglia che vide gli Equi sconfitti, seppur non definitivamente.
Cincinnato, celebrato il trionfo, dopo soli sedici giorni, depose la dittatura e tornò, da privato cittadino, ad arare il suo terreno e a condurre una vita fuori dall’agone politico fino alla fine dei suoi giorni.
Claudio Paoluzzi