Per giocare a “Uno, due, tre… stella!” servono almeno 5 giocatori, anche se in più si partecipa e più avvincente sarà il suo svolgimento. Lo scopo del gioco è muoversi con astuzia e prevedere cosa faranno i giocatori. Nominato il capo-gioco (Stella) attraverso una conta, tutti i partecipanti si disporranno su una linea di partenza, tracciata precedentemente sul terreno, a circa una ventina di passi, ma se volete anche di più, dalla “Stella”.
Quando tutti saranno allineati dietro la linea, la Stella avvierà la gara: girando le spalle al resto del gruppo, tenendo gli occhi chiusi conterà ad alta voce “Uno, Due, Tre….Stella!”, per poi voltarsi di scatto, quando pronuncerà la parola “Stella”.
Gli altri giocatori tenteranno, non visti, di guadagnare terreno avanzando repentinamente di uno, due o tre passi verso di lui. Potranno andare alla velocità che vorranno: correre, saltare o camminare, ma quando la Stella si gira a guardare dovranno essere immobili come statue. Se la Stella percepisce qualcuno in movimento, perché saltava o era sbilanciato, viene rimandato subito al punto di partenza. Quindi, la Stella volterà nuovamente le spalle e si ricomincia a giocare.
Vince la gara, il primo che riesce a toccare il muro, sempre senza farsi sorprendere e nella partita successiva prenderà il posto della Stella.
L’origine del nome potrebbe derivare dall’espressione “Un, Due, Tre, Stai Là!” pronunciata in piemontese “Un, Due, Tre, Ste’ Là!” e poi storpiata in “Stella”. L’ipotesi troverebbe riscontro nella necessità, per chi “sta sotto” di bloccare, voltandosi all’improvviso, i concorrenti che stanno avanzando, intimando loro di “stare là”.
Andrea Catalani