Mi si è chiesto di presentare Leone, compito per nulla semplice, nonostante i tanti e tanti anni che ci hanno visti più che amici, accomunati da un gran numero di passioni, ma soprattutto da quel grande unico denominatore che accompagna le nostre vite, che è il grande amore per Roma e la romanità d’altri tempi. Da questo amore, e dalle esperienze a volte liete, spesso dure, mai banali che hanno segnato la sua infanzia e che continuano tutt’oggi e segnare la sua vita, nasce l’artista Leone: potrei dilungarmi all’infinito descrivendolo in lungo e in largo ma finirei con l’annoiare voi che leggete e a non rendere ugualmente giustizia alle tante sfaccettature che caratterizzano il suo modo di essere. Mi limiterò pertanto a lasciarvi alcune semplici definizioni, associazioni d’idee che mi vengono alla mente, il Leone visto da Cencio: ognuno di voi, leggendo e scoprendo questo artista, potrà così farsene di proprie. Sono infatti convinto che la poesia, che nasce dalla fantasia del poeta, muta in realtà continuamente forma, a seconda degli occhi che la leggono.
…Artista scapigliato – Paroliere ermetico – Sguardo ironico – Tavolozza multicolore – Socio d’avventure – Forchetta buongustaia – Pensatore poliedrico – Creatore immaginifico – Scalpello verace – Pennello bizzarro – Ideatore stravagante – Clown bislacco – Sognatore fantasioso – Amico sincero – Esploratore ostinato – Romano d’altri tempi – Fanciullo maturo – Testone tra le nuvole…
Buona lettura…
Cencio