La leggenda vuole che Romolo sia stato abbondonato su una sponda del Tevere e allattato da una Lupa, insieme a suo fratello Remo.I gemelli, una volta cresciuti, nei luoghi della loro infanzia fondarono una città; per stabilire chi dovesse governarla, si sfidarono in una gara a chi avesse visto più uccelli in volo. Remo per … Continua a leggere Romolo
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Invìdia
Invìdia [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale sentimento, dovuta per lo più a … Continua a leggere Invìdia
Bolla de sapone
Lo sai ched’è la Bolla de Sapone? l’astuccio trasparente d’un sospiro. Uscita da la canna vola in giro, sballottolata senza direzzione, pe’ fasse cunnalà come se sia dall’aria stessa che la porta via. Una farfalla bianca, un certo giorno, ner vede quela palla cristallina che rispecchiava come una vetrina tutta la robba che ciaveva intorno, … Continua a leggere Bolla de sapone
La barchetta de carta
Vicino a la fontana de la villa c’è una bella signora che ricama un fascio de papaveri de stama su un telarino lilla. Ogni tanto se vorta e dà un’occhiata a la pupa che gioca, e, un po’ più spesso, laggiù, dove comincia l’arberata, ar cancello d’ingresso. Che fai, Ninnì? Perché nun giochi a palla? … Continua a leggere La barchetta de carta
Il vero, Il falso e il finto
Viva er teatro,dove tutto è finto, ma niente c’è de farzo e questo è vero e tu lo sai da prima se s’è tinto, Otello er moro,oppuramente è nero, nessun attore vero,vo’ fa crede spignenno forte sull’intonazione, che è tutto vero quello che se vede, lui vole fa’ capi’ che è na finzione, se je … Continua a leggere Il vero, Il falso e il finto
Rivoluzione
Ho visto una formica, in un giorno freddo e triste, donare alla cicala metà delle sue provviste. Tutto cambia: le nuvole, le favole, le persone… la formica si fa generosa… è una rivoluzione! Gianni Rodari
L’omo senza più poesia
Io sò er violino lassato ner silenzio d’un cantone e sò er pennello scordato dar pittore. Sò le scarpette ch’aripose la ballerina e sò er costume de scena in naftalina. Io sò la penna che affonna drento ar fojo sò er fojo bianco lassato immacolato. Io che a lo specchio fisso imbambolato la scocca dell’anima … Continua a leggere L’omo senza più poesia
Sonnet 85
My tongue-tied muse in manners holds her still, while comments of your praise, richly compiled, reserve their character with golden quill and precious phrase by all the Muses filed. I think good thoughts whilst other write good words, and, like unlettered clerk, still cry “Amen” to every hymn that able spirit affords in polished form … Continua a leggere Sonnet 85
Sonnet 81
Or I shall live your epitaph to make, or you survive when I in earth am rotten, from hence your memory death cannot take, although in me each part will be forgotten. Your name from hence immortal life shall have, though I, once gone, to all the world must die; the earth can yield me … Continua a leggere Sonnet 81
Sonnet 63
Against my love shall be as I am now with Time’s injurious hand crushed and o’erworn, when hours have drained his blood and filled his brow with lines and wrinkles, when his youthful morn hath travell’d on to age’s steepy night, and all those beauties whereof now he’s king are vanishing, or vanished out of … Continua a leggere Sonnet 63