da guerriero di latta

Tu non sai l’incedere tortuosodei miei anni, gli arrivi trafelati,le ronde intorno al sogno,il cappio, la strettoia degli affanni;quel breve ornato degli incisi,nel largo intenso cerchio dei bisogni.E padre e figlio sono di quest’ansia:inchiostro, carta e viva fiammain cui lo sguardo calmo vagae senza pentimenti il cuore indaga. Lettera a TelemacoLuigi Amendola

Er cavallo der sovrano.

Davanti ar monumento nominatoArtare de la Patria, l’occhi in suaffissi a quer cavallo, me dicevapapà, che drento ar corpo equino,muscoloso, popio sotto ar sovrano,più de venti ce staveno seduti.Regazzino, je detti la fiduciafin all’età de la contestazione,er tempo che se smontano li mitider padre terrestre e quello eterno,pe’ morde er frutto de la libbertà.Doppo tant’anni, … Continua a leggere Er cavallo der sovrano.

Vuoti

Sono uno spreco questi ponti vuotie sotto Fiume corre, sordo e lento.Meno gravata, l’aria tiene in manosvolazzi dei gabbiani.Vicoli e piazze godono nel solesenza le ombre e i passi solo ierionde multicolori.San Pietro ci spalanca inutilmenteil colonnato chiedendo dove stala folla dagli occhi in campo lungoalla finestra apertadal vento sussurrato della fede? 29 marzo 2020Maurizio … Continua a leggere Vuoti

Sonnet 1

From fairest creatures we desire increase,That thereby beauty’s rose might never die,But as the riper should by time decease,His tender heir might bear his memory;But thou, contracted to thine own bright eyes,Feed’st thy light’s flame with self-substantial fuel,Making a famine where abundance lies,Thyself thy foe, to thy sweet self too cruel.Thou, that art now the … Continua a leggere Sonnet 1

Er canto de li ruderi

O ruderi impastati d’infinitodall’arte illuminata d’un mortalestanotte vojo annammene smaritoin mezzo a voi tra l’erba e le cicale.Quante parole e storie ate assorbiton’avete visti d’occhi gronnà saleche dopo secoli v’avrà sfinitost’umanità diversa e sempre ugualest’umanità de cui voi sete statie sete li cantori più sincerie spesso e volentieri inascortati.Ma qui stanotte ce sò io sortanto:me … Continua a leggere Er canto de li ruderi

[Cala la sera…]

Cala la sera      e attufa le cagnarede li gabbiani a piccosu ’na palla      che balla      la carioca…E gioca giocala trottola-Fetonte:      sta già làpe capitombolà      nell’orizzonte,nun se svortica più.S’è sfravolato      pe lungo er viale’no sguizzo orizzontale      sur serciato,la sguizzo-spera      der picchio strucchiato,der picchio micco.Nun fa ’na grinza er mare      griggio-blu. Claudio PorenaVincitore del Premio Scarpellino 2013

Er Sole

1Sorte da in fonno a un sitoindove nasce e more .Fa capoccella,spara sperelle,spegne le stelle,saluta la sorella.Poi pija l’ascensoree sale all’infinito . 2Attorno attorno…all’orizzonte,indora l’acqua azzura,accenne mezzo monnoe giostra er girotonno.E la naturaarza la frontea dà er bongiorno. 3Dà er via a la vita e fa sboccià li fiori,è come se principia ‘na partitariempennola de … Continua a leggere Er Sole