La Casa der Pelato

libera interpretazione della targa incisa sulla porta principale della casa dei crescenzi

La Casa der Pelato

L’ha fatta ar centro, bella cor giardino
eppoi na targa appesa sull’ingresso
pe nun fasse dì male dar vicino
e ricorda er segreto der successo:
“Pòi comannà un castello, fa der sesso,
comprà le stelle, chiude cento porte,
ma ner viavai te core sempre appresso…
Nessuno pò restà senza la morte.”
L’ha fatta ad arte, co na base forte
mattone su mattone… Nicolino.
Così er fijetto co le brache corte
s’è ritrovato co un ber villino.
la Casa der Pelato un pensierino
pe ricamà na traccia sur destino

17 dicembre 2014
Leone Antenone detto Scartaccia

Casa dei Crescenzi

la dichiarazione del proprietario e costruttore Niccolò de Crescenzi:
Ҡ Non fuit ignarus cuius domus hec nicolaus quod nil momenti sibi mundi gloria sentit / verum quod fecit hanc non tam vana coegit gloria quam rome veterem renovare decorem
† In domibus pulcris memore estote sepulcris confisique tiu non ibi stare diu mors vehitur pennis / nulli sua vita perhennis mansio nostra brevis cursus et ipse levis si fugias ventum si claudas ostia centum / lisgor mille iubes non sine morte cubes si maneas castris ferme vicinum et astris ocius inde solet tolle/re quosque vollet
† surgit in astra domus sublimis culmina cuius primus de primis magnus nicholaus ab imis / erexit patrum decus ob renovare suorum stat patris crescens matrisque theodora nomen
† hoc culmen clarum caro pro pignere gestum davidi tribuit qui pater exhibuit”

L’epigrafe tradotta in italiano:
“Nicolò, del quale questa è la casa, non ignaro dell’inutilità della gloria del mondo, non costruì questa casa per la vanagloria ma per rinnovare l’antico decoro di Roma.
Nelle case belle ricordatevi dei sepolcri e state certi che lì non resterete a lungo. La morte viene sulle ali, per nessuno la vita è eterna, il nostro compito è breve e il suo corso è lieve.
Se fuggissi dal vento, se chiudessi cento porte, se comandassi mille guardie, non ti coricheresti senza la morte. Se ti chiudessi in un castello vicino alle stelle, da lì più velocemente chiunque voglia.
Sorge verso le stelle la casa sublime, la cui mole Niccolò il grande, primo fra i primi, eresse dalle fondamenta per rinnovare il decoro dei padri, del padre il nome è Crescenzo, della madre Teodora. Il padre eresse questo illustre edificio che lo dedicò al caro figlio Davide.”

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