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Elegante ed evocativa: mi ritrovo sulla rena a setacciare disincanti e dispiaceri. Ottima la chiusa con l’immagine del ponte. Bravo Leo!
Bella la metafora del poeta come “architetto”, che utilizza “materia comune” per fare ponti e castelli! Mi stona un po’ quel “tiro fori” un castello…”fori” da dove? Non lo “costruisci tu? O forse lo tiri fori da te stesso? Per me è il punto “debole” di una bella e suggestiva poesia, semplice, ma profonda, come è nelle tue “corde”! Ciao, MAURIZIO
Bella, veramente bella ed efficace.
Mi piace questo genere di poesia che usa la metafora e permette di rivivere le proprie emozioni per coniugarle con quelle del poeta.
Se mi permetti, Maurizio, “tiro fori”, oltre a sentirlo molto sonoro nella mia lingua madre, è un far nascere dalla propria interiorità, chiamala
, sensibilità, emozione…. A me non dispiace, anzi dà molta “carnalità” e concretezza a quel ponte tra sogni e realtà.
Baci a tutti e due. Stef
bella poesia, ma attento agli accenti, e come dice giustamente Maurizio,per caso hai un cilindro? Ciao Paolo